'O paese d'o sole ...

'O paese d'o sole ...
"" Chist'è 'o paese d''o sole, chist'è 'o paese d''o mare, chist'è 'o paese addò tutt' 'e pparole, sò doce o sò amare, sò sempe parole d'ammore ... "" - (Cliccate sull'immagine per ascoltare questa meravigliosa canzone, interpretata dallo straordinario Bruno Venturini).

venerdì 26 aprile 2013

Il Monastero di Santa Chiara.

Il Monastero di Santa Chiara.
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L'immagine del Monastero di Santa Chiara in Napoli che a me piace di più è quella riprodotta nella foto che correda questo post, poichè, tra l'altro, riproduce la stella ad 8 punte, e l'8 è il numero della Madonnina benedetta, contrariamente al 6, che è il numero di satana e sul quale l'8 ha sempre prevalso (non solo per ragioni numeriche ... ),
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Foto: VEDI NAPOLI E POI MUORI ...
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L'immagine del Monastero di Santa Chiara in Napoli che a me piace di più è quella riprodotta nella foto che correda questo post, poichè, tra l'altro, riproduce la stella ad 8 punte, e l'8 è il numero della Madonnina benedetta ... , contrariamente al 6, che è il numero di satana e sul quale l'8 ha sempre prevalso (non solo per ragioni numeriche ... ), ma nel link che qui segue ne potrete vedere quante ne volete, anche di più belle e suggestive di quella che piace a me.
 
https://www.google.it/search?hl=it&site=imghp&tbm=isch&source=hp&biw=1243&bih=468&q=monastero+di+santa+chiara%2C+napoli&oq=monastero+di+santa+chiara%2C+napoli&gs_l=img.3...843.5964.0.6701.12.12.0.0.0.0.0.0..0.0...0.0...1ac.1.11.img.8-romAzUbco 

Il Monastero o Complesso Monumentale di Santa Chiara, comprendente la Chiesa, il Monastero ed il Convento, fu innalzato dal 1310 al 1328 per volere del monarca Roberto D’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca. I sovrani, entrambi devoti a San Francesco di Assisi ed a Santa Chiara, vollero costruire una cittadella francescana che accogliesse nel monastero le Clarisse e, nel convento adiacente, i Frati Minori. 
La Chiesa, nucleo centrale dell’intero complesso, sorse con il titolo di Ostia Santa o Sacro Corpo di Cristo, dedicazione suggerita dal Miracolo Eucaristico di Bolsena, avvenuto nel 1264; la suddetta denominazione mutò da subito in Santa Chiara, probabilmente per lo straordinario numero di Clarisse presenti nel monastero.
 
Dopo un accurato lavoro di restauro, interamente sostenuto dalla comunità dei frati minori custodi della Basilica di Santa Chiara in Napoli, tornano a far sentire le loro potenti note le campane del celebre Campanile angioino. 

La possente torre campanaria che si erge isolata di fronte alla basilica, ospita fin dalla sua prima edificazione risalente al 1328, un complesso di cinque grandi campane, rifuse tra il 1687 e il 1750. 

La campana centrale, detta anche “ o' campanone”, che è la maggiore del concerto, fu donata da Roberto d’Angiò, e quella a ponente dalla regina Sancia. Di più difficile datazione sono la grande campana posta a sud, la campana collocata nel finestrone posto a oriente e la più piccola del concerto. 

Nella vita della città le campane di Santa Chiara ebbero un ruolo importante partecipando agli eventi vissuti dai napoletani. Va ricordato, a tal proposito, l’annuncio di resurrezione dato dai sacri bronzi il 20 febbraio 1949, alle ore 17, trasmesso da Radio Roma su tutto il territorio nazionale, a compimento dei lavori di restauro della Basilica di S. Chiara e della torre campanaria seriamente danneggiata dall’incendio dell’agosto 1943 a seguito del Bombardamento. 

Il lavoro di restauro fu eseguito dalla celebre Ditta Carmine Capezzuto di Napoli e le Campane continuarono a suonare fino al 23 novembre del 1980. A seguito del catastrofico sisma le Campane rimasero in silenzio fino alla celebrazione del grande Giubileo del 2000. Purtroppo l’impianto in quest’ultimo decennio è stato seriamente danneggiato da eventi atmosferici e dall’usura del tempo. Si sono resi necessari, pertanto, gli odierni lavori di ripristino elettromeccanico del complesso di Campane. I lavori sono stati affidati alla Ditta S.A.I.E. di Striano (NA) dei fratelli Manna. 

Tali lavori hanno comportato, in particolare, la sostituzione dei batacchi di tutte le Campane con altri in ferro dolce dotati di sistema di sicurezza al fine di assicurare una corretta percussione dei bronzi. Sono stati sostituti i motori per il movimento a distesa, ora dotati di sistema di frenatura e controllo delle spinte, nonché il sistema di automazione nel suo complesso grazie al quale potranno essere ripristinate le originarie modalità di suono del complesso campanario. 

Domenica 17 marzo 2013 alle ore 12.00, prima della Celebrazione della Santa Messa, fra' Salvatore Vilardi, P. Guardiano della fraternità, ha benedettto il restaurato concerto campanario restituito finalmente alla città in tutto il suo antico e “sonoro” splendore. La fraternità dei frati di S. Chiara, con grande sacrificio, si è impegnata affinché il suono delle Campane sia auspicio e segno di una Napoli che vuole risorgere dai troppi mali che tutt'ora l’affliggono.

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ma nel link che qui segue ne potrete vedere quante ne volete, anche di più belle e suggestive di quella che piace a me.

https://www.google.it/search?hl=it&site=imghp&tbm=isch&source=hp&biw=1243&bih=468&q=monastero+di+santa+chiara%2C+napoli&oq=monastero+di+santa+chiara%2C+napoli&gs_l=img.3...843.5964.0.6701.12.12.0.0.0.0.0.0..0.0...0.0...1ac.1.11.img.8-romAzUbco

Il Monastero o Complesso Monumentale di Santa Chiara, comprendente la Chiesa, il Monastero ed il Convento, fu innalzato dal 1310 al 1328 per volere del monarca Roberto D’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca. I sovrani, entrambi devoti a San Francesco di Assisi ed a Santa Chiara, vollero costruire una cittadella francescana che accogliesse nel monastero le Clarisse e, nel convento adiacente, i Frati Minori.

La Chiesa, nucleo centrale dell’intero complesso, sorse con il titolo di Ostia Santa o Sacro Corpo di Cristo, dedicazione suggerita dal Miracolo Eucaristico di Bolsena, avvenuto nel 1264; la suddetta denominazione mutò da subito in Santa Chiara, probabilmente per lo straordinario numero di Clarisse presenti nel monastero. 
 
Dopo un accurato lavoro di restauro, interamente sostenuto dalla comunità dei frati minori custodi della Basilica di Santa Chiara in Napoli, tornano a far sentire le loro potenti note le campane del celebre Campanile angioino.

La possente torre campanaria che si erge isolata di fronte alla basilica, ospita fin dalla sua prima edificazione risalente al 1328, un complesso di cinque grandi campane, rifuse tra il 1687 e il 1750.

La campana centrale, detta anche “ o' campanone”, che è la maggiore del concerto, fu donata da Roberto d’Angiò, e quella a ponente dalla regina Sancia. Di più difficile datazione sono la grande campana posta a sud, la campana collocata nel finestrone posto a oriente e la più piccola del concerto.

Nella vita della città le campane di Santa Chiara ebbero un ruolo importante partecipando agli eventi vissuti dai napoletani. Va ricordato, a tal proposito, l’annuncio di resurrezione dato dai sacri bronzi il 20 febbraio 1949, alle ore 17, trasmesso da Radio Roma su tutto il territorio nazionale, a compimento dei lavori di restauro della Basilica di S. Chiara e della torre campanaria seriamente danneggiata dall’incendio dell’agosto 1943 a seguito del Bombardamento.

Il lavoro di restauro fu eseguito dalla celebre Ditta Carmine Capezzuto di Napoli e le Campane continuarono a suonare fino al 23 novembre del 1980. A seguito del catastrofico sisma le Campane rimasero in silenzio fino alla celebrazione del grande Giubileo del 2000. Purtroppo l’impianto in quest’ultimo decennio è stato seriamente danneggiato da eventi atmosferici e dall’usura del tempo. Si sono resi necessari, pertanto, gli odierni lavori di ripristino elettromeccanico del complesso di Campane. I lavori sono stati affidati alla Ditta S.A.I.E. di Striano (NA) dei fratelli Manna.

Tali lavori hanno comportato, in particolare, la sostituzione dei batacchi di tutte le Campane con altri in ferro dolce dotati di sistema di sicurezza al fine di assicurare una corretta percussione dei bronzi. Sono stati sostituti i motori per il movimento a distesa, ora dotati di sistema di frenatura e controllo delle spinte, nonché il sistema di automazione nel suo complesso grazie al quale potranno essere ripristinate le originarie modalità di suono del complesso campanario.

Domenica 17 marzo 2013 alle ore 12.00, prima della Celebrazione della Santa Messa, fra' Salvatore Vilardi, P. Guardiano della fraternità, ha benedettto il restaurato concerto campanario restituito finalmente alla città in tutto il suo antico e “sonoro” splendore. La fraternità dei frati di S. Chiara, con grande sacrificio, si è impegnata affinché il suono delle Campane sia auspicio e segno di una Napoli che vuole risorgere dai troppi mali che tutt'ora l’affliggono.
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Foto: VEDI NAPOLI E POI MUORI ...
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L'immagine del Monastero di Santa Chiara in Napoli che a me piace di più è quella riprodotta nella foto che correda questo post, poichè, tra l'altro, riproduce la stella ad 8 punte, e l'8 è il numero della Madonnina benedetta ... , contrariamente al 6, che è il numero di satana e sul quale l'8 ha sempre prevalso (non solo per ragioni numeriche ... ), ma nel link che qui segue ne potrete vedere quante ne volete, anche di più belle e suggestive di quella che piace a me.
 
https://www.google.it/search?hl=it&site=imghp&tbm=isch&source=hp&biw=1243&bih=468&q=monastero+di+santa+chiara%2C+napoli&oq=monastero+di+santa+chiara%2C+napoli&gs_l=img.3...843.5964.0.6701.12.12.0.0.0.0.0.0..0.0...0.0...1ac.1.11.img.8-romAzUbco 

Il Monastero o Complesso Monumentale di Santa Chiara, comprendente la Chiesa, il Monastero ed il Convento, fu innalzato dal 1310 al 1328 per volere del monarca Roberto D’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca. I sovrani, entrambi devoti a San Francesco di Assisi ed a Santa Chiara, vollero costruire una cittadella francescana che accogliesse nel monastero le Clarisse e, nel convento adiacente, i Frati Minori. 
La Chiesa, nucleo centrale dell’intero complesso, sorse con il titolo di Ostia Santa o Sacro Corpo di Cristo, dedicazione suggerita dal Miracolo Eucaristico di Bolsena, avvenuto nel 1264; la suddetta denominazione mutò da subito in Santa Chiara, probabilmente per lo straordinario numero di Clarisse presenti nel monastero.
 
Dopo un accurato lavoro di restauro, interamente sostenuto dalla comunità dei frati minori custodi della Basilica di Santa Chiara in Napoli, tornano a far sentire le loro potenti note le campane del celebre Campanile angioino. 

La possente torre campanaria che si erge isolata di fronte alla basilica, ospita fin dalla sua prima edificazione risalente al 1328, un complesso di cinque grandi campane, rifuse tra il 1687 e il 1750. 

La campana centrale, detta anche “ o' campanone”, che è la maggiore del concerto, fu donata da Roberto d’Angiò, e quella a ponente dalla regina Sancia. Di più difficile datazione sono la grande campana posta a sud, la campana collocata nel finestrone posto a oriente e la più piccola del concerto. 

Nella vita della città le campane di Santa Chiara ebbero un ruolo importante partecipando agli eventi vissuti dai napoletani. Va ricordato, a tal proposito, l’annuncio di resurrezione dato dai sacri bronzi il 20 febbraio 1949, alle ore 17, trasmesso da Radio Roma su tutto il territorio nazionale, a compimento dei lavori di restauro della Basilica di S. Chiara e della torre campanaria seriamente danneggiata dall’incendio dell’agosto 1943 a seguito del Bombardamento. 

Il lavoro di restauro fu eseguito dalla celebre Ditta Carmine Capezzuto di Napoli e le Campane continuarono a suonare fino al 23 novembre del 1980. A seguito del catastrofico sisma le Campane rimasero in silenzio fino alla celebrazione del grande Giubileo del 2000. Purtroppo l’impianto in quest’ultimo decennio è stato seriamente danneggiato da eventi atmosferici e dall’usura del tempo. Si sono resi necessari, pertanto, gli odierni lavori di ripristino elettromeccanico del complesso di Campane. I lavori sono stati affidati alla Ditta S.A.I.E. di Striano (NA) dei fratelli Manna. 

Tali lavori hanno comportato, in particolare, la sostituzione dei batacchi di tutte le Campane con altri in ferro dolce dotati di sistema di sicurezza al fine di assicurare una corretta percussione dei bronzi. Sono stati sostituti i motori per il movimento a distesa, ora dotati di sistema di frenatura e controllo delle spinte, nonché il sistema di automazione nel suo complesso grazie al quale potranno essere ripristinate le originarie modalità di suono del complesso campanario. 

Domenica 17 marzo 2013 alle ore 12.00, prima della Celebrazione della Santa Messa, fra' Salvatore Vilardi, P. Guardiano della fraternità, ha benedettto il restaurato concerto campanario restituito finalmente alla città in tutto il suo antico e “sonoro” splendore. La fraternità dei frati di S. Chiara, con grande sacrificio, si è impegnata affinché il suono delle Campane sia auspicio e segno di una Napoli che vuole risorgere dai troppi mali che tutt'ora l’affliggono.
 
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