L’imperatore Nerone nella storia della canzone napoletana.
____________________________________ (Pubblicato da Lucia Tontaro Alati)
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Nerone è passato alla storia come il più crudele e sanguinario tra gli imperatore romani.
Di lui si dice che fosse pazzo.
Di lui si dice che fosse pazzo.
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Tra le altre cose fu accusato di matricidio, dell’assassinio della moglie e di aver fatto morire di aborto l’amante – Poppea – prendendola a calci nella pancia. Fu accusato anche dell’incendio che distrusse Roma. Lui addossò la colpa ai cristiani, prese tutti quelli che gli capitarono sottomano e li diede in pasto alle belve.
Nerone però aveva anche una passione sfrenata per l’arte, in particolare per la musica e il canto. Si considerava un grande artista. Per questo amava spesso esibirsi in pubblico. Nessuno, ovviamente, osava criticarlo apertamente.
Anzi tutti lo lodavano per ottenere i suoi favori: già a quell’epoca la categoria dei “lecchini” doveva essere ben nutrita.
Quando il celebre filosofo Seneca, suo precettore, gli consigliò che non era il caso per un imperatore di esibirsi come tenore in un teatro, Nerone lo licenziò. Poi lo fece uccidere.
Cosa centra Nerone con la canzone napoletana ? Centra ! Perché nel 63 d.c. l’imperatore artista volle venire proprio a Napoli ad esibirsi dove, disse, la gente s’intendeva d’arte più che a Roma! Proprio così!
Già a quell’epoca Napoli aveva la fama di città della musica e del bel canto; ciò non deve stupire se si pensa che le origini della città partenopea sono greche e i greci erano cantori appassionati.
Già a quell’epoca Napoli aveva la fama di città della musica e del bel canto; ciò non deve stupire se si pensa che le origini della città partenopea sono greche e i greci erano cantori appassionati.
Si esibì nei pressi di un tempio situato in una grotta dove venivano officiati riti sacri in onore del dio Priapo.
Non sappiamo come i napoletani dell’epoca giudicarono l’esibizione dell’imperatore.
Visto il personaggio, possiamo immaginare la scena: patetica! È curioso come dopo circa duemila anni i napoletani siano stati poi costretti a sorbirsi una scena per certi versi analoga con la ridicola esibizione (trasmessa in televisione) del miliardario nonché presidente del consiglio Berlusconi che canta in dialetto napoletano-milanese sulla chitarra del fido Apicella.
Nel XII secolo, proprio sul quel tempio pagano dove si esibì l’imperatore Nerone venne edificata una chiesa cristiana e i riti pagani furono sostituiti da una festa in onore della Madonna: la Madonna di Piedigrotta!
Da quella festa nacque poi la famosa festa di Piedigrotta che lanciò centinaia di canzoni napoletane rendendole celebri in tutto il mondo.
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